Nelle apparecchiature elettriche in cui è necessaria una separazione fisica di limitazione al passaggio della fiamma, ad esempio negli...
Durante le attività di ispezione degli impianti, sono stati ritrovati molto spesso dei giunti di bloccaggio non installati come indicato dal costruttore, senza lo specifico materiale sigillante fornito unitamente al giunto di bloccaggio o addirittura mancanti tra due contenitori attigui. Questo a causa della superficialità degli operatori preposti alle operazioni di montaggio, supervisione alla sicurezza e collaudo sugli impianti.
Questa non curanza e inosservanza delle disposizioni del costruttore, oltre a far decadere di fatto ogni garanzia sul prodotto (e questo sarebbe il minore dei mali), comporta un rischio enorme alla sicurezza e funzionalità dell’impianto, con possibili danni fisici e materiali agli operatori, che si trovassero nelle vicinanze di tali prodotti non correttamente installati, in occasione di guasto funzionale e, non da ultimo, ma non meno grave, alla messa fuori servizio delle apparecchiature sulle quali sono stati installati i giunti, con conseguente danno economico per la mancata produzione.
La differenza fra le funzioni di “Progettista”, “Impiantista”, “Supervisore alla sicurezza” e “Manutentore”, consiste essenzialmente ma non limitatamente in:
Fondamentale, per una corretta funzionalità e per la garanzia di evitare il propagarsi della fiamma/ esplosione, è avere installato dispositivi di tenuta nelle estreme vicinanze dell’apparecchiatura da proteggere, come chiaramente indicato al paragrafo 13.5.3 della norma EN 60079-1/IEC 60079-1, dove si scrive che “La distanza dalla superficie della tenuta più vicina alla custodia (o della custodia prevista per uso finale) e la parete esterna della custodia (o della custodia prevista per uso finale) deve essere la più piccola possibile, ma in nessun caso essere maggiore della dimensione del tubo protettivo o di 50 mm, scegliendo il più piccolo tra i due valori”, considerando che la stessa norma definisce che “un dispositivo di tenuta è considerato come inserito immediatamente sull’entrata della custodia a prova di esplosione quando il dispositivo è fissato alla stessa direttamente o mediante un accessorio di accoppiamento”.
La conseguenza della non osservanza di quanto disposto dalle norme succitate, ovvero il non impiego di dispositivi di tenuta, ad esempio i giunti di bloccaggio, comporta la propagazione della fiamma e conseguentemente dell’esplosione all’interno della custodia ed alle custodie direttamente connesse al sistema, con aumento della pressione di riferimento, come si evince dal grafico sotto.
Nella fase 1 avviene la prima esplosione che si ripercuote nella custodia successiva, causa la mancanza di giunto di bloccaggio e durante questa fase 2 la pressione aumenta, provocando un secondo scoppio di maggior potenza, tale esplosione a sua volta si ripercuote nella custodia successiva, fase 3, provocando un successivo scoppio con ulteriore incremento della potenza esplosiva.
Risulta evidente che senza opportuni dispositivi di tenuta si incorrerà in seri danni alle persone e alle cose.
Ovviamente affinché il dispositivo di tenuta (giunto di bloccaggio) assolva alla sua specifica funzione di protezione al propagarsi della fiamma tra una custodia e l’altra, deve essere realizzato rispettando tutte le prescrizioni sull’installazione, uso e manutenzione date dal costruttore e che sono obbligatori per garantirne la funzionalità.
Il corretto montaggio, come si evince dal disegno sotto, è quello di installare giunti di bloccaggio tipo EYS sulla verticalità, mentre il tipo EZS sull’orizzontalità, anche se questo tipo di giunto possa essere installato anche orizzontalmente, grazie alla sua forma costruttiva che permette di ruotare l’imbocco di riempimento, al fine di portarlo sulla verticalità e, quindi, agevolando il riempimento con la miscela specifica.
Nel caso di giunti installati su un insieme di apparecchiature fornite complete ed assemblate, è cura ed onere del costruttore l’esecuzione a regola d’arte e la miscelazione di tali giunti dopo collaudo e prima di essere spediti sull’impianto, rispettando quanto in precedenza descritto, ovvero stipare i conduttori nel rispetto di quanto previsto dalla norma EN 60079-14 IEC 60079-14 al paragrafo 9.4.
Non è permesso all’installatore, in accordo con quanto disposto dalla IECEx OD 203 (IECEx OPERATIONAL DOCUMENT), quale “Guidance on the definition of ‘manufacturer’ in relation to trade agents’ and ‘local assemblers” di procedere all’assemblaggio, in quanto facenti parte di sistema integrato indivisibile e, pertanto, assemblabile solo ed unicamente dal costruttore originale o dall’assemblatore qualificato e riconosciuto dal costruttore originale.
Nel caso di giunti sigillati da realizzare in campo, ad esempio in prossimità di colonnine di comando locale, motori o corpi illuminanti, è precisa cura ed onere dell’installatore la loro installazione e sigillatura, rispettando esattamente tutto quanto prescritto nelle istruzioni di installazione rilasciate dal costruttore e di procedere alla sigillatura utilizzando solo ed esclusivamente il compound fornito da costruttore del giunto di bloccaggio. Non è ammesso l’impiego di altra tipologia di compound se non quella fornita con il giunto, pena la decadenza della garanzia.
Durante le operazioni di riempimento del giunto di bloccaggio, l’installatore dovrà operare una scelta oculata del tipo di giunto, verticale od orizzontale e dovrà, altresì, prestare la massima attenzione nella determinazione della grandezza del giunto, considerando che il “riempimento” deve essere fatto rispettando le indicazioni del costruttore e, se con l’inserimento di più cavi, nel rispetto di quanto previsto dalla norma EN 60079-14 IEC 60079-14 al paragrafo 9.4.
In conclusione, quanto sopra esposto vuole essere sia una guida sia, contemporaneamente, un monito ai progettisti, installatori, supervisori alla sicurezza ed ai manutentori, a considerare un particolare prodotto quale il giunto di bloccaggio, apparentemente insignificante nel contesto di un impianto importante quale una raffineria o altro, un oggetto di importanza basilare di cui non trascurare la corretta posa in opera.