Negli ultimi tempi abbiamo ricevuto delle richieste da parte di utilizzatori dei nostri prodotti riguardanti la massima temperatura...
Negli ultimi tempi abbiamo ricevuto delle richieste da parte di utilizzatori dei nostri prodotti riguardanti la massima temperatura superficiale delle apparecchiature e abbiamo capito che non c’è molta chiarezza tra i tecnici su che cosa significhi il termine massima temperatura superficiale.
Andiamo per gradi. Sappiamo che una miscela formata da combustibile-comburente necessita di una determinata energia per poter essere innescata. Tale energia normalmente viene fornita da una scintilla o da un arco elettrico. Ma in alcuni casi anche l’elevata temperatura di una superficie dell’apparecchiatura a contatto con la miscela, la può innescare.
Pertanto, oltre alla Minima energia di innesco (MIE) è importante tenere in considerazione altre due caratteristiche chimico fisiche delle sostanze infiammabili che sono importantissime per determinare il loro grado di pericolosità e per classificarle. I due parametri sono il Flashpoint o Temperatura di infiammabilità e la Temperatura di accensione.
La temperatura di infiammabilità è la più bassa temperatura alla quale un liquido infiammabile rilascia vapore sulla sua superficie libera in quantità sufficiente a formare con l’aria una miscela capace di essere innescata da una sorgente di energia (vedi tabella 1).
La temperatura di accensione, anche detta di autoaccensione, è la minima temperatura alla quale una miscela nella concentrazione più facilmente infiammabile (M.I.E.) può accendersi spontaneamente senza apporto di energia elettrica (vedi tabella 1). Questo dato è estremamente importante per determinare la massima temperatura superficiale che può raggiungere un’apparecchiatura posta in una zona dove è presente quella determinata sostanza.
Tabella 1 - Temperature di infiammabilità e di accensione per alcune sostanze
Come si provoca un innalzamento della temperatura superficiale e che cosa può accadere? Si pensi ad una lampada accesa, se la temperatura esterna del vetro si innalza al punto da essere superiore alla Temperatura di accensione della miscela, si verificheranno le condizioni del triangolo del fuoco e la miscela verrà innescata.
Questo è un fattore importantissimo da considerare, sia nel corso della progettazione di apparecchiature create per venire utilizzate in aree pericolose, sia per progettare un impianto nel quale è prevista la presenza di determinate sostanze infiammabili.
Ora, ogni apparecchiatura certificata per poter essere utilizzata in luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas o di polveri infiammabili, ha una caratteristica di targa che indica la massima temperatura superficiale. Qui, spesso, nasce il fraintendimento. Diversi tecnici, che non hanno dimestichezza con le apparecchiature antideflagranti, credono erroneamente che più elevato sia il grado di temperatura superficiale, migliore sia l’apparecchiatura. Ossia si crede che quel numerino indichi la temperatura massima di esercizio alla quale può essere sottoposta un’apparecchiatura. E’ vero esattamente il contrario. Più quella temperatura sarà bassa, minore sarà il pericolo di innescare l’atmosfera esplosiva, e quindi migliore sarà l’apparecchiatura.
Tabella 2
Come si evince dalla Tabella 2, le apparecchiature della Classe T1 possono raggiungere superficialmente i 450 °C, mentre nella classe T6 la temperatura massima raggiungibile è appena di 85 °C. Questo significa che molte miscele composte dalle sostanze che abbiamo visto nella Tabella 1 potrebbero, in condizioni normali di esercizio, essere innescate da una apparecchiatura con classe di temperatura T1, mentre nessuna potrebbe essere innescata da un’apparecchiatura con classe di temperatura T6, ma neppure T5 o T4. Appena l’Ottano, che presenta una temperatura minima di innesco di 210 °C potrebbe essere innescato da una apparecchiatura con classe di temperatura T2.
Quindi, nella scelta di un prodotto, è necessario fare sempre attenzione alla classe di temperatura, più questa è bassa, migliore sarà l’apparecchiatura.