La continua crescita dell’illuminazione a LED sta significativamente trasformando l’industria dell’illuminazione...
Percentuale significativa rispetto all’emissione iniziale di flusso luminoso
La continua crescita dell’illuminazione a LED sta significativamente trasformando l’industria dell’illuminazione, grazie alla capacità di fornire una gamma di milioni di colori ed effetti dinamici che l’illuminazione convenzionale non può eguagliare in termini di progetto, oltre alla miniaturizzazione delle dimensioni e alla bassa radiazione termica, che permette di poterli incorporare quasi ovunque. Inoltre, garantendo una lunga durata unitamente a risparmi energetici e gestionali, offrono soluzioni di illuminazione potenzialmente efficienti.
Esiste tuttavia un problema: negli ultimi anni il mercato è stato invaso da un alto numero di nuovi operatori sconosciuti, con affermazioni dubbie sulle prestazioni dei loro prodotti, troppo ottimistiche per essere vere e non supportate dal punto di vista tecnico.
I progettisti e gli utilizzatori finali necessitano di informazioni chiare e corrette sulle caratteristiche di questi nuovi sistemi di illuminazione, al fine di poter valutare in modo adeguato per quanto tempo un apparecchio a LED mantiene una percentuale significativa dell’emissione iniziale di luce nel corso degli anni di funzionamento e in funzione della cosiddetta “mortalità infantile” o del guasto improvviso.
Nel processo di standardizzazione, esistono tre elementi che possono essere normalizzati, quali:
1. Definizioni tecniche
2. Metodi di misura
3. Valori limite
Le prescrizioni prestazionali descritte nelle normative IEC forniscono una definizione dei criteri qualitativi e il modo in cui misurarli.
La vita degli apparecchi a LED è nella maggior parte dei casi più lunga dei tempi pratici di prova. Di conseguenza, la verifica delle affermazioni del produttore sulla durata della vita deve essere considerata come indicativa, in quanto basata su estrapolazioni non ancora corroborate da prove di durata, in quanto concorrono altri componenti nel circuito di alimentazione.
Per avvalorare un’affermazione relativa alla durata della vita, è necessaria una estrapolazione dei dati di prova. A tal riguardo è allo studio un metodo generale per consentire una proiezione dei dati misurati oltre il tempo limitato della prova.
Le normative IEC propongono il seguente elenco di criteri qualitativi da considerare nella valutazione delle dichiarazioni del produttore:
Attualmente diversi produttori di apparecchi di illuminazione LED utilizzano risultati delle prove secondo la LM-80 come base per le dichiarazioni Lx, By e Cz quali soglie di mantenimento del flusso degli apparecchi di illuminazione LED.
La LM-80 richiede di provare i LED per 6.000 ore e raccomanda prove per 10.000 ore. Richiede prove a tre temperature di superficie (55°C, 85°C e una terza temperatura determinata dal produttore), questo per poter vedere gli effetti della temperatura sull’emissione di luce e specifica le condizioni di prova aggiuntive per garantire risultati coerenti e confrontabili.
In pratica, i principali produttori di LED provano i loro prodotti ai minimi di 6.000 o 10.000 ore previsti dalla LM-80, e poi applicano metodologie di estrapolazione come descritte nella TM-21 (vedi tabella per normative di riferimento sotto) per arrivare ai valori L₉₀, L₇₀ e L₅₀ I produttori di apparecchi traducono queste curve in curve specifiche dell’apparecchio di illuminazione LED.
Per una maggior comprensione, vediamo sotto un diagramma di estrapolazione, (fonte CREE) e normative di riferimento.
IES LM-79-08: Approved Method: Electrical and Photometric Measurements of Solid-State Lighting Products – Illuminating Engineering Society of North America, 2008
LM-79: Prescrive i metodi di prova uniformi in condizioni controllate per le prestazioni fotometriche e colorimetriche, nonché le misure di potenza elettrica degli apparecchi di illuminazione a LED. Questa può essere usata per misurare le specifiche iniziali elettriche e fotometriche di un apparecchio LED.
IES LM-80-08: Approved Method: Measuring Lumen Maintenance of LED Light Sources – Illuminating Engineering Society of North America, 2008
LM-80: Relativa alla misurazione del mantenimento del flusso luminoso delle sorgenti luminose a LED (LED singoli o multi chip). Consiste in una misura reale per le prime 6.000 ore, combinata con un’estrapolazione fino a fine vita. Molti costruttori di apparecchi di illuminazione traducono la curva di mantenimento della sorgente luminosa LED nella curva di mantenimento dell’apparecchio di illuminazione LED utilizzando le raccomandazioni del TM-21.
Ci sono due vincoli:
IES TM-21-11: Projecting Long Term Lumen Maintenance of LED Packages – Illuminating Engineering Society of North America, 2011
TM-21: Fornisce le raccomandazioni per la proiezione a lungo termine del mantenimento del flusso luminoso dei componenti LED utilizzando i dati ottenuti durante le prove secondo la IES LM-80-08.
Il tempo di vita del modulo LED e dell'alimentatore dovrebbero essere dichiarati separatamente. Se il tempo di vita per l’alimentatore è più corto di quello del LED, si renderà necessaria la sostituzione dell’alimentatore, prima che il ciclo di vita dell'apparecchio sia completato. Ciò significa che non esiste una univocità nella dichiarazione della durata del corpo illuminante. Una metrica utile per "vita utile mediana" è stata introdotto nella IEC 62717. Questo è il tempo trascorso fino a quando il 50% degli apparecchi di illuminazione a LED in uso raggiunge il flusso di luce dichiarato, ad esempio L80.
La maggior parte dei costruttori dichiara a catalogo i parametri, riferiti al 100% del flusso luminoso iniziale:
L70 B10 C10, dove:
L70 sta ad indicare il valore percentuale di mantenimento in condizioni di operatività rispetto al flusso luminoso iniziale ed alla temperatura di esercizio.
Es.1: Se a 25°C un LED dichiara 100.000h di vita, L70 indica che sarà in grado di garantirne 70.000h (70% del valore nominale).
Es.2: Se a 45°C un led dichiara 90.000h di vita, L70 indica che sarà in grado di garantirne 63.000h (70% del valore nominale).
Es.3: Se a 60°C un led dichiara 50.000h di vita, L70 indica che sarà in grado di garantirne 35000h (70% del valore nominale).
B10 sta ad indicare il valore percentuale dei corpi illuminanti che si presume possano spegnersi in condizioni di operatività rispetto al flusso luminoso iniziale ed alla temperatura di esercizio.
Es.: In caso di malfunzionamento, B10 indica che il flusso luminoso, nella sua globalità circuitale, potrà decrescere in funzione del restante numero di corpi illuminanti accesi (possibile diminuzione del 10% rispetto alla quantità iniziale).
C10 sta ad indicare il valore percentuale dei corpi illuminanti che si presume possano guastarsi e non riaccendersi in condizioni di operatività rispetto alla quantità iniziale.
Es.: In caso di guasto definitivo, C10 indica che il flusso luminoso, nella sua globalità circuitale, potrà decrescere in funzione del restante numero di corpi illuminanti accesi (possibile diminuzione del 10% rispetto alla quantità iniziale).
Cortem Group, in funzione della tipologia di corpi illuminanti e del modello costruttivo di LED in essi installato, ha progettato e realizzato specifici involucri adatti alle esigenze di dissipazione richieste nelle specifiche del costruttore dei LED, al fine di poter dissipare al meglio il calore generato dal funzionamento dei LED e, quindi, ottimizzando al meglio nell’ingegneria costruttiva la capacità di durata nel tempo con la minor perdita di potenza e flusso luminoso.
Inoltre, sempre con estrema attenzione alla garanzia funzionale e all’aspetto del fine vita, ha analizzato tutte le variabili costruttive e di qualità del prodotto, al fine di ridurre al minimo possibile difetti derivanti dalla cosiddetta “mortalità infantile” e alle possibili implicazioni relative ad un corretto dimensionamento dell’alimentatore, nelle varie possibilità di impiego in ambienti con temperature positive o negative.
Ovviamente tutte le considerazioni sopra esposte sono a carattere esemplificativo e non mirate ad un prodotto specifico di Cortem Group, rimandando alle schede tecniche di ogni specifico prodotto.